Io, madrina per l’Ail Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mielomi

Immagine: Io, madrina per l’Ail Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mielomi

Oggi vi racconto una storia: il mio incontro con l’Ail di Torino, Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mielomi.
Avete presente quelli delle stelle di Natale, quei banchettini che si trovano verso l’8 di Dicembre, tutti gli anni nelle varie piazze italiane?
Tu compri la stella di Natale, torni a casa con il fiorellino che regali immancabilmente a qualche parente, con te porti una borsettina di cartone che con buona probabilità finisci per buttare senza nemmeno prestare troppa attenzione a cosa ci sia dentro.
Dentro ci sono opuscoli vari…”le solite cose” siamo portati a dire…e così buttiamo tutto: lì per lì probabilmente il materiale cartaceo che troviamo nella borsa di cartoncino lo lasciamo appoggiato sul tavolino per alcuni giorni ma poi…non abbiamo tempo, le vacanze finiscono e così decidiamo di fare la nostra brava raccolta differenziata di carta e cartone.
(le eccezioni a questo quadretto ovviamente sono ben gradite…)
Ecco…allora incominciamo a ragionarla così:
se la comprate, quella stella di Natale può sicuramente essere considerata una tra un milione, forse nemmeno tra le più belle e rigogliose per quanto siano molto carine…certo!
quella stella di Natale però…non è una stella di Natale normale…dietro ai suoi petali nasconde tante persone…non potete immaginare quante!
Chi sono?
Sono tutti i malati di leucemia, i loro parenti, amici, colleghi di lavoro in pensiero, sono tutti i medici, i volontari che prestano sostegno ogni giorno dell’anno e sono tante anime buone che si prestano per fare cose buone, per aiutare, sostenere, confortare, accogliere, ascoltare…ecco cosa c’è dietro quella stella di Natale.
Sostanzialmente questo è Ail, Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mielomi.

L’Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfoma e Mielomi è nata a Roma negli anni ’70 per iniziativa di un gruppo di Ematologi e di personalità della cultura e dell’economia al fine di promuovere lo sviluppo e la diffusione della ricerca  scientifica sulle leucemie e le altre malattie neoplastiche del sangue.
Essa intende operare concretamente, con il contributo dei volontari, per dare una soluzione alle problematiche di ordine assistenziale, clinico e terapeutico del nostro Paese.
Sulla scia di questa iniziativa è nata il 1° ottobre 1990 l’Associazione Piemontese contro le Leucemie, che aderisce all’Associazione Nazionale sotto il titolo di Torino AIL, e che ha ottenuto nel luglio 1991 il riconoscimento giuridico da parte della Regione Piemonte.
Gli obiettivi di questa, sono gli stessi dell’Associazione Nazionale, calati nella realtà locale: infatti se comprate una stella di Natale dell’Ail, sarete certi che il vostro contributo economico vada direttamente ai malati della vostra città.
Nessun passaggio strano, nessuna perdita di tempo, solo tanti obiettivi da portare avanti, da ottenere per aiutare chi sta male, chi si deve operare, chi si è operato e prova a guarire, chi si trova lontano da casa nella sofferenza e nella paura di non potercela fare, chi è in via di guarigione ma è stanco…stanto di tutto quel dolore che si prova se si ha una malattia così invasiva.

Un mesetto fa o poco più ricevo una email dall’Ail di Torino: mi chiedono di partecipare ad un evento volto alla raccolta di fondi per i loro malati.
Niente di che: devo presenziare, fare la bella influencer, due stories su Instagram una bella foto e via andare!
Il tutto a gratis…beh è ovvio…è beneficienza!
Mmmm…l’Ail…”io compro sempre la stella di Natale e la porto a mamma”…ho pensato!
L’Ail…ma…proviamo a capire qualcosa di più.
E così uno scambio di email, delle brevi telefonate formali, qualcuna forse un po’ meno, poi il primo incontro a casa Ail, una struttura che si trova a Torino pronta ad accogliere i malati che hanno bisogno di supporto.
Mi hanno fatto vedere le stanze, mi hanno spiegato che a destra ci sono i malati che stanno meglio e a sinistra quelli che non se la cavano un granché e che devono stare isolati.
A quella riunione eravamo in 5: io e Tommaso che collabora con me, Fausto, un uomo grande e simpatico dal fare gentile, Laura, una signora di cui ricordo prima di tutto il sorriso e gli occhi dolci e attenti a capire, a capire quanto io fossi interessata davvero, e poi c’era Claudia che collabora con il loro gruppo per quanto riguarda la comunicazione e tutto quello che gira attorno all’immagine social e non solo.
Incominciano a parlare: “noi aiutiamo i malati, questa è casa Ail, io faccio parte dell’Associazione e faccio volontariato praticamente sempre, io per l’Ail lavoro, seguo i pazienti, faccio informazione, corro per strada per strappare una foto in compagnia di qualche personaggio famoso che ho saputo rintracciare…già perché una foto con un personaggio famoso interessa e i like sui social aumentano e così forse aumentano anche i volontari.”
Mi raccontano con tanta naturalezza di quando hanno aperto le porte a delle persone che stavano male ed erano lontanissime da casa senza nulla, mi raccontano del loro primo malato che hanno ospitato e che è guarito e che ora fa il volontario, mi raccontano delle persone che hanno aiutato e che però ora non ci sono più perché sono state meno fortunate.
Mi raccontano delle loro esigenze, di cosa si studiano per raccimolare soldi, perché così pagano gli infermieri di sostegno, quei dottori in più, tanto fondamentali ma che diversamente non riceverebbero compenso.
Mi raccontano un sacco di cose e io sempre più piccola che penso al primo pensiero che mi era venuto in mente leggendo la prima mail ” Ail…io compro sempre la stella di Natale e la porto a mamma”. GIA’
Lo faccio si si…ma non avevo idea che dietro un piccolissimo gesto che fa anche piacere perché in cambio si ottiene una bella pianta a tema natalizio nel periodo natalizio, ci fosse un mondo di persone che opera tutti i giorni con il loro volontariato ad aiutare così tante persone che non stanno bene.
Già, perché più o meno tutti in famiglia abbiamo avuto esperienze con “il brutto male” ma alla fine, “non è del tutto capitato a noi in prima persona”…allora ci soffermiamo poco a pensare.
Di certo non si deve vivere pensando che ci capiterà una malattia grave, ma consapevoli del fatto che gli altri magari potremmo essere noi…credo che sia necessario.
E allora se ci immedesimiamo anche solo per un attimo in chi sta male e che nella sofferenza per vari motivi magari deve anche essere ospite di una struttura che per quanto bellissima non sarà mai CASA, ecco che comprendiamo, in un attimo con grande lucidità, cosa c’è dietro alla stella di Natale.

La mia per metà è una famiglia di dottori, anche di dottori importanti e a tavola, persino a Natale, magari proprio con affianco la stella dell’Ail, si è sempre parlato di malati, malattie varie ed eventuali.
Alcuni dei miei cari, per primi, si sono imbattuti nella malattia chiamata tumore e non ci sono più.
Sono stata accolta nel mondo Ail come se fossi qualcuno di minimanente “importante” che attraverso i suoi Followers potesse fare da cassa di risonanza per uno dei tanti eventi che organizzano così da poter, si spera portare a casa qualche soldino in più.
Sono stata accolta nel migliore dei modi, con tanta gentilezza, ho visto solo cose belle anche se l’argomento della riunione non era dei più belli.
In pochi minuti tutto è diventato chiaro, mi sono sentita una stupida perché proprio io che cerco sempre di essere informata, alla fine non sapevo proprio nulla di quella realtà, e mentre loro raccontavano, io ho deciso…ho deciso che volevo fare in qualche modo parte di quel mondo.
La mia voglia di fare è stata accolta benevolmente e così io oggi ho il piacere di annunciarvi tante cose:
1- per un bel po’ potrò ufficialmente parlare dell’Ail: il mio intento è quello di fare informazione, dirvi tutto quello che hanno detto a me esortandovi a partecipare agli eventi per il sostegno di casa Ail e di tutto quello che ci sta attorno, esortandovi a comprare tante stelle di Natale Ail.
2- desidero raccontarvi le loro necessità e farvi capire con quanta serietà e impegno lavorano tutti e quanto potrebbe fare la differenza il vostro contributo
3- voglio farvi vedere come vengono spesi i soldi che possiamo donare a sostegno dell’Ail
4- mi piacerebbe farvi venire voglia di diventari volontari
5- voglio, sfruttando tutte le mie piccole possibilità, diventare una delle loro voci, in modo che possano lavorare sempre meglio ottenendo un maggior sostegno pratico ed economico
6- e poi vorrei annunciarvi anche una grande bella novità, una collaborazione che durerà diversi mesi, che verrà annunciata a dicembre e per questo vi prego di seguirmi per capire di cosa si tratta, collaborazione che mi vedrà impegnata in prima linea portando davvero tutto il mio supporto.

Vi lascio il link diretto per scoprire l’Ail di Torino, andate a leggere, sbirciare, capire.
Vi chiedo di seguirmi qui e sui miei canali social Instagram e Facebook per rimanere sempre informati su tutte le news: vi passerò davvero tante informazioni utili per sostenere questo grande gruppo di lavoro.
Voglio farvi entrare in un mondo bellissimo, quello dell’Ail e delle persone che vi lavorano con tanto amore e dedizione.
Ogni malato di leucemia ha la sua buona stella…diventiamo noi per primi, delle piccole stelle per loro!

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