Come riconoscere una pera matura

Le pere sono buone sia da sole, cotte o crude (meglio se con la buccia!), sia in diverse preparazioni, dolci come salate.
Sono infatti estremamente versatili in cucina e disponibili, in base ad origine e stagionalità, praticamente tutto l’anno. Inoltre, piacciono ai grandi come ai piccini, complice la dolcezza e il sapore delicatamente zuccherino, e si caratterizzano per le loro molteplici proprietà nutrizionali e benefiche.
Per sviluppare il massimo del suo sapore è fondamentale, tuttavia, che la pera raggiunga il giusto grado di maturazione.
In questo articolo vi raccontiamo alcune curiosità su questo frutto così diffuso nel Belpaese, tra cui come riconoscere quando una pera è matura.

Pera: il frutto italiano per eccellenza

L’Italia è tra i Paesi più famosi al mondo non solo per la sua cultura gastronomica ma anche per gli ingredienti eccellenti.
Uno di questi è proprio la pera, presente a livello planetario in oltre 5.000 varietà e in tutte le stagioni, quando la raccolta viene effettuata nel periodo adeguato e la sua conservazione risulta eseguita nel modo corretto.
L’Italia è tra i maggiori produttori al mondo di pere, soprattutto l’Emilia-Romagna e la cosiddetta Valle del Po, complice il territorio che si presta particolarmente alla coltivazione: qui, infatti, si coltivano più dell’80% delle pere Italiane.
Tra i leader delle realtà Made in Italy focalizzate esclusivamente su questo frutto vi è il Consorzio Opera®, il quale produce tantissime varietà di pere italiane con un sapore capace di conquistare ogni volta il palato ed estremamente valide dal punto di vista nutrizionale ed organolettico.
Coltivare le pere richiede passione, esperienza e costanza, al fine di curare nel modo migliore sia i frutti sia le piante.
Ogni varietà si caratterizza per colore, forma, sapore, profumo e periodo specifico di raccolta.
Le pere italiane sono buone e gustose, capaci di coniugare un sapore naturalmente impareggiabile e numerosi benefici per la salute.
Come da tradizione nei prodotti del Made in Italy.

Quando la pera è davvero matura?

Le varietà di pere sono diverse e ciascuna ha un momento di raccolta ben definito e un periodo di disponibilità sugli scaffali.
Questo perché la pera è un frutto climaterico, ovvero continua a maturare anche dopo che viene staccata dalla pianta.
Ma facciamo un esempio.
Le pere Abate Fetel, tra le più conosciute e amate specialmente qui in Italia, si raccolgono tra la prima e la seconda decade di settembre e sono disponibili dalla seconda decade di settembre fino alla fine di maggio generalmente.
Tutto ciò è reso possibile dalla grande dedizione che i produttori mettono in campagna con il loro lavoro e dall’attenta cura che aziende specializzate mettono per conservarle naturalmente a lungo all’interno di enormi celle frigorifere, al buio e con livelli di ossigeno bassi tali per cui le pere vanno in una sorta di lungo “letargo” che ne rallenta la maturazione dopo lo stacco dalla pianta. Si capisce, già così, come mai le pere sono disponibili per un arco importante di tempo.
Non è perciò detto che una volta sugli scaffali le pere siano già mature.
Capire quando lo stato di maturazione è arrivato al giusto stadio è però piuttosto semplice.
Una volta acquistata e portata a casa, basta premere delicatamente sul collo della pera, alla base del picciolo del frutto, e se il dito affonda leggermente significa che la pera è davvero matura e pronta da essere consumata.
Diversamente, quando la pera ancora non è matura, è importante prestare attenzione alla sua conservazione.
Da evitare proprio il frigorifero, ma anche il sacchetto di plastica. La soluzione migliore è il sacchetto di carta, magari inserendo una mela e una banana: in questo modo la maturazione avverrà più velocemente.
Se invece preferite una pera meno fondente, ma soda al palato potete rallentarne la maturazione conservandola in frigorifero per 3-5 giorni e poi riprovare la prova della maturazione finché non vi aggrada.


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