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Il dolce che cura: un Open Day importante, quello ...

Il dolce che cura: un Open Day importante, quello di sabato 1 dicembre all’Istituto professionale Colombatto di Torino per sostenere l’Ail

Come vi avevo già annunciato nello scorso articolo che potete trovare a questo link diretto, di recente ho avuto il grande onore di essere chiamata ad investire il ruolo di madrina per Ail, in particolar modo per Ail Torino, Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma.
Il mio compito, insieme a quello di tante altre figure ben più note e importanti di me, è quello di fare da cassa di risonanza per le loro innumerovi e bellissime iniziative volte a raccogliere fondi e volontari, nella costante speranza di farsi conoscere da sempre più persone.

Molte saranno in questo senso le inziative che mi vedranno coinvolta in prima persona in questo particolare periodo vicino al Natale, una fra tutte è la raccolta di fondi attraverso la famosa vendita delle Stelle di Natale Ail: sicuramente avrete presente i banchetti che si trovano nelle varie piazze italiane nel fine settimana dell’8 Dicembre dove si può acquistare una bella stella di Natale e fare così un po’ di beneficienza a questo splendido gruppo di lavoro di volontari che svolgono un ruolo essenziale per tutti i malati di leucemie, linfomi e mieloma del territorio.
Io parlo in particolar modo di Ail Torino, realtà che sto conoscendo sempre di più e che mi sta letteralmente rubando il cuore.
A me piace chiamarli “gruppo di lavoro” e non tanto associazione perché sono convinta che la prima loro definizione gli calzi a pennello considerato che sono un fortissimo gruppo ben affiatato di persone, anche giovani, spinte dalla voglia di fare bene del bene senza altre velleità per la testa, in modo serio, concreto e super puntuale.
Loro risolvono problemi, assistono i malati, chi è uscito dal trapianto e sta seguendo le terapie invasive ed è magari lontano da casa, chi la casa non la possiede ma si è ammalato, chi non può godere dell’appoggio dei familiari per svariatissimi motivi, e chi più semplicemente sta bene economicamente, ha una famiglia, vive in quel di Torino, ma si è ammalato, segue le cure, aspetta un trapianto e ha delle necessità concrete che non sa bene, nell’angoscia del momento, come risolvere.

Per me è fondamentale che si tenga ben presente questo ultimo aspetto: l’Ail non aiuta solo i meno fortunati, per quanto possa essere sensato fare una graduatoria di sfortuna quando si parla di malati…(credo che di fronte alla malattia ci siano ben poche differenze “sociali” sensate che riescano a rimanere elemento di diversità).
Loro aiutano semplicemente i malati: ricordiamo per un secondo che purtroppo quel malato potremmo essere noi, perché quando la malattia decide di colpire mica guarda in faccia nessuno: non guarda se hai una bella casa, una felice famiglia, un cane, un lavoro che ti gratifica, tanti soldi da spendere come vuoi…colpisce e basta e fa tabula rasa del resto fino a quando non riesci a reagire, a prendere le redini della situazione e a combattere la tua battaglia, perché in fondo di questo si tratta…prendere la malattia per le corna, non avere paura di raccontarla…essere malati non è mica una cosa di cui vergognarsi…e combattere con piglio e grinta.

Ma è difficile…quanto è difficile, forse per assurdo lo è un filino di più se la condizione di partenza è fortunata, perché non si è abituati a soffrire tanto e a perdere molte cose “materiali” del quotidiano.
Già…perché si perde il lavoro, a volte i problemi nelle dinamiche familiari lasciate volontariamente lì a giacere nell’oblio, saltano fuori impetuose e senza controllo e magari chi meno te lo aspetti ti molla, perché impreparato o perché avrebbe già voluto mollare molto tempo prima…beh insomma, non possiamo essere tutti esenti e lontani da queste cose…sono la realtà…giusto?
Chi più chi meno sa bene che le mie parole dicono il vero.
Ecco allora, vi chiedo di aprire gli occhi pur continuando a vivere sereni e senza la fobia di ammalarvi perché non è sano e non serve a nulla, ma fermatevi un secondo a pensare che quel malato di leucemia che i ragazzi dell’Ail sarebbero pronti ad aiutare potreste essere voi.
Potrei essere io…quindi aiuto.
Come lo faccio?
In mille e un modo.
Posso comprare una stella di Natale Ail…già che ci sono anche due visto che sono pure belle e rigogliose.
Se non frequento i mercati e le piazze, quest’anno non è più un problema perché si possono trovare le Stelle di Natale Ail anche in moltissimi negozi del territorio: posso fare la spesa, comprarmi un bell’abitino e uscire con la Stella Ail.
Posso comprare un bel braccialetto di Cruciani, disegnato apposta per l’Ail: sono appena usciti quelli a tema natalizio e sono perfetti per quei pensierini di Natale per cui non si sa mai cosa comprare.
Posso fare una donazione…i modi sono tanti, basta che mi collego al loro sito per scoprirli.
Posso diventare un volontario Ail: mille sono i modi per rendermi disponibile e offrire il mio supporto.
Nella macchina Ail sempre in movimento, non si conta se l’aiuto è grande o piccolo…tutto si incastra alla perfezione…quindi aiuto e cerco il mio incastro perfetto.
Posso partecipare ai numerosi eventi ed iniziative che l’Ail Torino organizza durante l’anno e soprattutto in questo periodo di festa: ci sono concerti, ci sono appuntamenti a Teatro, ci sono feste e c’è l’Open Day all’Istituto professionale Colombatto di Torino, dove proprio questo sabato 1 Dicembre si terrà una piacevolissima giornata in compagnia dei ragazzi della scuola.
Per il secondo anno infatti l’Istituto durante una delle giornate One Day dove i genitori con i propri figli possono visitare la scuola e capire se fa per il loro futuro, i ragazzi già alunni, con l’aiuto dei loro professori prepareranno dolci di vario tipo che potranno essere acquistati dai visitatori.
Si, perchè al Colombatto si insegnano materie professionali che riguardano l’enograstronomia e l’ospitalità alberghiera: arte bianca e pasticceria la fanno da padroni…sappiate quindi che potrete comprare dei dolci davvero golosi e sostenere l’Ail Torino.

Io ci sarò a presenziare, sperando di poter tenere tra le mani tanti pacchetti di dolci e tante Stelle di Natale Ail facendo passare questi pacchetti dalle mie mani alle vostre: vorrebbe dire che abbiamo fatto qualcosa di buono.
Ovviamente so che solo una piccola parte di voi che mi leggete siete di Torino e dintorni: non posso pretendere che tutti veniate al Colombatto…questo mi è ben chiaro.
Posso chiedervi però di andare sul sito dell’Ail Torino o della vostra Ail di zona e cercare di conoscere la loro realtà per avvicinarcisi un po’.
Posso chiedervi, se avete del tempo libero, di pensare di diventare voi per primi volontari: sapete che basterebbe organizzare un banchetto con le stelle di Natale nella vostra città?
Un banchetto in più vuol dire Stelle di Natale Ail in più vendute.
Posso chiedervi di comprare tante stelle di Natale, di parlare delle stelle di Natale e di essere social con le stelle di Natale.

Certo, perché oggi la tecnologia deve essere sempre parte del quotidiano ricavandone il meglio: siate social-volontari Ail!
Comprate una stella di Natale, fatevi una foto e postatela su Instagram o su Facebook, linkando Ail Torino per esempio, o fate una storie su Instagram sempre linkando Ail/ Ail Torino.
Sappiate che questo vostro gesto non deve essere preso come un palesare e farvi belli del piccolo sostegno verso l’Ail avendo comprato una stella…ma se nel postare la foto o nel creare la storie voi parlare anche solo pochissimo di Ail, sicuramente farete voi per primi da cassa di risonanza per loro e tutti insieme avremmo fatto un buon gesto utile.

Io vi aspetto sabato 1 Dicembre all’Istituto Colombatto per darvi un dolcino e una Stella Ail, e vi aspetto sui social per creare una grande rete di supporto e vi aspetto ancora, dalla prossima settimana, in tante piazze di Torino e anche in tanti negozi che aderiscono all’iniziativa.
Se non siete di zona…vi prego…rileggete questo articolo o l’altro di cui vi ho lasciato il link e andate a comprare una Stella di Natale Ail…io vi vedo già con lei in mano.

GRAZIE DA PARTE MIA E DA PARTE DI AIL TORINO E NON SOLO.

Ogni malato di leucemia ha la sua buona stella…diventiamo noi per primi, delle piccole stelle per loro!


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