Il mio gatto è anziano

Oggi parliamo di….il mio gatto è anziano.
Non so voi ma io ormai ogni giovedì non vedo l’ora di leggere il nuovo articolo della rubrica Pet Food: per me è un’esperienza bellissima poter collaborare con delle figure professionali così importanti e preparate che con tanta voglia e passione hanno accettato di condividere il loro sapere con Contemporaneo Food.
Oggi è la volta della nostra Raffaella Bestonso, medico veterinario esperto in comportamento animale, che ha deciso di parlarci di un argomento molto delicato, ovvero della vecchiaia dei nostri amici a quattro zampe, in particolare di quella dei gatti.

Condividere la vita con un quattro zampe è un’esperienza meravigliosa, fatta sicuramente di rinunce e piccoli intoppi da risolvere ma senza dubbio enormemente appagante.
Quando diventano anziani però le cose si complicano e non sempre siamo preparati ad affrontare nel modo migliore la situazione rispondendo appieno alle nuove necessità e alla nuova sensibilità che i nostri pets possono sviluppare.
Diventa quindi essenziale arrivare preparati a questo periodo per dare loro tutto l’amore e l’assistenza possibili: sentiamo cosa ci dice Raffaella a proposito del tema: il mio gatto è anziano.

Il mio gatto è anziano

L’invecchiamento non è una malattia.
Il nostro animale però entra in un periodo dove i cambiamenti dell’organismo avvenuti nel corso degli anni, finiscono per portare ad una riduzione delle capacità dell’animale ad affrontare le situazioni stressanti collegate spesso alla comparsa di malattie o al cambiamento dell’ambiente che lo circonda.
Attualmente la vita media di un gatto è di circa 14 anni e negli ultimi 20 anni l’età dei felini domestici è aumentata di circa il 15%.
Questo traguardo si è ottenuto in parte per le conquiste nel campo della medicina veterinaria e in parte per le abitudini di vita di questi animali che sempre di più vengono tenuti in casa, sterilizzati, evitando così complicanze legate ad eventuali intossicazioni o traumi che più frequentemente avvengono durante la vita all’aria aperta.

Nutmeg, gatto soriano che ha vissuto in Inghilterra, ha raggiunto i 31 anni e altri suoi “amici” hanno festeggiato il compleanno dei 27 anni ancora in forma.
Gastone, gatto italiano, ha vissuto con la sua padrona fino a 25 anni.
Il gatto può essere ritenuto di mezza età intorno ai 10 anni, ma a volte già dai 7-8 anni è possibile osservare l’inizio del declino fisico e cognitivo.
Dai 15 anni possiamo definire il gatto come “geriatrico”. Anche in questo animale l’invecchiamento è influenzato dall’alimentazione e dallo stile di vita.

Di suo il gatto anziano si adatta bene e gradualmente alle nuove condizioni: diminuisce l’esercizio fisico, dorme di più, riduce l’appetito, caccia di meno e, purtroppo, spesso aumenta le vocalizzazioni miagolando a più non posso soprattutto di notte.
Certo è che il periodo corrispondente all’invecchiamento può essere molto impegnativo sia per l’animale che per il padrone: in seguito alla comparsa di malattie debilitanti con conseguenti sintomi di malessere anche importanti può venir meno la relazione positiva instaurata con il padrone.
Il gatto anziano può manifestare aggressività, può improvvisamente fare i suoi bisogni fuori della cassettina, può apparire più agitato del solito o presentare disorientamento, guardandosi in giro o bloccandosi in un angolo senza riuscire a cambiare posizione.
Questi sintomi comportamentali non sempre però sono esclusiva conseguenza dell’età avanzata: spesso sono causati da patologie organiche che determinano, all’inizio, solo alterazioni del comportamento prima di altre manifestazioni cliniche.
Così l’eliminazione di urina inappropriata può essere collegata ad una patologia renale, l’aggressività può essere determinata da un’alterato funzionamento della tiroide o da una sensazione di paura legata ad una diminuzione della vista e dell’udito, il sottrarsi alle carezze ed il nascondersi possono essere indotti da dolore e quindi dal conseguente timore ad essere manipolati.
Di conseguenza si osserva nel gatto anziano un aumento dello stato ansioso e una diminuzione della capacità di mettere in atto strategie per affrontare una situazione problematica.

Non scoraggiarsi mai…

Quando si è in presenza di un animale anziano con problemi comportamentali non ci si dovrà mai scoraggiare, ma sarà importante ricercare la malattia che può determinare i sintomi osservati.
In alcuni casi anche i gatti, come i cani e gli esseri umani, possono essere affetti da disfunzione cognitiva che è un disordine neurodegenerativo caratterizzato da un declino dell’attività cognitiva con una riduzione della memoria.
I sintomi che si osservano più frequentemente sono caratterizzati da miagolii eccessivi, da alterazioni dei rapporti con i proprietari o con altri animali della famiglia, da cambiamenti dei livelli di attività fisica.
A queste manifestazioni si possono aggiungere una difficoltà a mantenersi puliti, un appetito modificato e un aumento o una diminuzione del sonno.
Per riuscire ad aiutare i nostri felini ad invecchiare bene sarà importante attuare strategie di prevenzione che coinvolgono sia modificazioni ambientali sia modifiche nutrizionali.
Una buona dieta ricca di sostanze antiossidanti, di vitamine, di minerali, di acidi grassi polinsaturi sarà l’ideale per ridurre i fattori di rischio che portano ad un invecchiamento cerebrale.
Le modificazioni dell’ambiente e delle  abitudini di vita del gatto anziano avranno l’obiettivo di stimolare l’attività sia fisica che cognitiva.
Il gioco favorirà il movimento e offrirà l’occasione di mettere in atto i comportamenti di caccia appresi e innati stimolando l’interesse del gatto. Sarà importante attuare queste modifiche gradualmente e dolcemente.
Sarà inoltre importante aiutare il nostro animale a espletare quelle attività che possono risultare più difficili con l’uso di scalette per poter raggiungere luoghi rialzati o l’utilizzo di un numero maggiore di cassettine con bordi bassi per favorire l’eliminazione all’interno di esse.

Spero che i consigli della nostra dottoressa Raffaella Bestonso possano servirvi per aiutare il vostro gatto nel migliore dei modi.
Vi ricordo che se avete delle domande o se volete approfondire tematiche specifiche potete contattarmi dalla pagina Contatti del blog oppure su Instagram in Direct dove vi risponderò in tempo reale.


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