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L’Officina D di Danilo Palmisano e le sue ceramiche: gli Artigiani Amici di Contemporaneo Food

Oggi per il progetto Artigiani Amici di Contemporaneo Food, ho il piacere di presentarvi l‘Officina D di Danilo Palmisano, un artigiano ceramista davvero interessante che crea lavori a mio avviso molto belli, modermi ma allo stesso tempo che riportano a periodi passati.
La sua semplicità a mio avviso è unica, ben riconscibile, a tratti essenziale e proprio per questo a mio parere il suo lavoro diventa una vera e propria forma d’arte, tutta da guardare.
Danilo stesso afferma che è alla perenne ricerca di forme minimali capaci di esaltare il suo lavoro e rendere bello ciò che crea: le tecniche che utilizza solitamente sono tecniche antiche, lente, pensate a tal punto che Danilo ci dice che il momento in cui crea diventa quasi un momento di meditazione.
Pensate che bel rapporto che si instaura in questo modo tra la sua mente creativa e l’oggeto che realizza.
L’ho conosciuto tramite il suo profilo Instagram @Officinad.ceramics e mi sono subito innamorata delle sue creazioni pensando che, soprattutto tutti i suoi piatti dai colori così caldi e intensi ben si sarebbero sposati con il mio mood fotografico delle mie ricette.
Gli ho quindi proposto una collaborazione e sono stata molto felice che abbia accettato.
Ovviamente, come sempre, oltre a farvi vedere attraverso delle foto un po’ delle sue creazioni che vi invito a sbirciare andando a visitare la sua bacheca Istagram, gli ho proposto una serie di domande per la sua intervista che ora andremo a leggere insieme.

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L’Officina D di Danilo Palmisano

1- Da dove nasce la tua passione per ceramica?
Forse tutto è iniziato molto tempo fa…sono nato in Puglia, non molto lontano da Grottaglie, dove c’è una antica tradizione di lavorazione della ceramica.
Una delle prime volte in cui da bambino ho visto lavorare l’argilla al tornio, è stato come assistere a una magia.
Comunque per molti anni è stata solo una fascinazione, un ricordo lontano.
Solo qualche anno fa, ho ricevuto in regalo delle lezioni in uno studio di ceramica qui a Roma…e da quel momento non ho più smesso!!

2- I tuoi pezzi, nella loro più completa linearità riescono ad essere delle opere d’arte…come fai per crearle? Segui un progetto o solo l’ispirazione momentanea?
Beh… Grazie!!!
La mia aspirazione massima è riuscire a creare con le mani oggetti funzionali, comodi da usare oltre che belli. Se ci vedi opere d’arte quasi mi commuovo!!
Cosa mi guida?
In questi anni di pratica e di studio, sono stato divorato dalla curiosità di sperimentare sempre nuove tecniche di lavorazione, di cottura, di smaltatura.
Mi sembra di poter dire che sia stato un percorso orientato quasi unicamente dalla curiosità.
Questo a scapito di una progettualità coerente, di cui ora sento quasi la necessità.
Forse se c’è una linea rossa che unisce le mie prime ceramiche realizzate, con le cose realizzate più recentemente è una tendenza alla sottrazione.
Mi sembra di essere attratto sempre più da forme minimali, semplici, leggere, cercando allo stesso tempo di preservare la loro “funzionalità”: devono essere anzitutto belle da usare.

3- Ho visto che utilizzi tecniche differenti…hai voglia di raccontarci qualcosa in più?
Quasi tutto quello che ho fatto fino ad ora è stato realizzato con tecniche manuali, senza l’utilizzo del tornio elettrico.
Uso principalmente la tecnica del colombino: si parte da una lastra di argilla stesa con un matterello da cui si ritaglia la forma di base.
A questo punto si preparano i cosiddetti “colombini”, cioè dei lunghi cilindri, dello spessore di un dito, come quando si prepara la pasta fatta in casa.
Questi vengono attaccati uno sull’altro partendo dalla base ritagliata.
Mentre si fa questo si dà forma all’oggetto, che potrà essere bombata, cilindrica, svasata, conica etc., e alla fine si liscia la creta per rendere omogenea la superficie.
È una tecnica molto antica e molto lenta: direi che è quasi una pratica meditativa per quanto è lenta.
Alcune cose poi sono realizzate con gli stampi in gesso, utilizzando la tecnica del colaggio.
Poi ho utilizzato varie tecniche di cottura, dal semplice forno elettrico, alla scenografica tecnica del Raku, in cui l’elemento del fuoco diventa una componente molto affascinante, alla cottura che preferisco che è quella con il forno a legna.
La cottura a legna permette di sperimentare molto con gli smalti, che faccio direttamente io, partendo dalle materie prime, ossidi, minerali, fondenti etc etc.
Nei prossimi mesi inizierò a lavorare con il tornio elettrico, quindi nuove forme, nuove linee, questa volta in modo più progettuale, con una linea di oggetti per la casa, tazze, tazzine, piatti, teiere!!

4- Dove si possono comprare le tue creazioni?
Per ora contattandomi attraverso Instagram.
A breve aprirò uno shop online dove poter comprare direttamente le ceramiche on line.

5- Lasciaci con una breve frase che ci aiuti a ricordarci di te…
C’è questa frase di una ceramista e artista scomparsa qualche anno fa, che sento molto mia.
Lei si chiamava Toshiko Takaezu: “Nella mia vita non vedo differenze tra fare ceramica, cucinare o coltivare verdure. Sono tutte cose così correlate. Tuttavia sento il bisogno di lavorare l’argilla, è così gratificante e ne traggo anzitutto gioia; mi dà molte risposte nella mia vita”.

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Che dire…non solo mi sono piaciute le creazioni di Danilo Palmisano ma mi è piaciuto moltissimo tutto quello che ci ha raccontato nella sua intervista.
Vi invito davvero con tutto il cuore a visitare il suo profilo Instagram e magari anche a contattarlo se volete approfondire la sua conoscenza o se volete acquistare le sue creazioni.
Personalmente ho avuto modo di utilizzare i suoi piatti e ne sono rimasta molto contenta: ho già eseguito diverse foto con i suoi piatti e al momento vi ripropongo questa ricetta dove ne ho utilizzato uno in particolare.
Immagino che una tavola preparata con le creazioni di Danilo Palmisano diventi davvero qualcosa da contemplare.


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