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Marino Scalas e la sua bacheca Instagram come @lib...

Marino Scalas e la sua bacheca Instagram come @libricino

Oggi con molto piacere vi presento un altra piacevole “amicizia virtuale” che ho fatto con Marino Scalas e la sua bacheca Instagram come @libricino.
Seguo Marino ormai da molto tempo e di lui mi ha subito colpito la delicatezza che si percepisce in tutti i suoi scatti.
Mi ha sempre incuriosito anche il fatto che a differenza dei più, lui non segua una moda e nemmeno un grande filo conduttore che non sia il suo stile personale:  se si scorre la sua bacheca si nota infatti un cambiamento costante nei colori e a volte anche nei soggetti…sicuramente interessante!
A tutto questo aggiungo il fatto che pur non conoscendolo di persona deve essere una persona molto gentile e anche simpatica, quindi…perché non dedicare anche a lui una delle mie interviste?
Per fortuna ha accettato la mia proposta e ne sono molto contenta perché essendo una persona molto riservata di lui non sapevo pressoché nulla…non che serva sempre sapere grandi cose, a volte bastano le sensazioni che si avvertono, soprattutto se queste sono generate, come in questo caso, da una forma artistica che difficilmente mente.
Sapere qualcosina in più però mi ha aiutato ad apprezzare maggiormente il suo modo di fotografare e di interpretare gli scatti.
Ecco quindi le domande che ho pensato per lui e come Marino ha deciso di risponderci.

1- Ti ho incontrato per caso su Instagram e sono stata subito colpita dalla delicatezza delle tue foto.
Ormai è da un po’ che ti seguo ma in realtà di te non so assolutamente nulla.
Continuo però a seguirti con piacere nei tuoi cambi di colori e prospettive.
Ti va di presentarti un po’ e dirci di cosa ti occupi, di dove sei…magari anche da dove nasce la tua passione per la fotografia e se hai altre passioni.
Si. E’ vero. Credo di essere una persona molto riservata e non amo mettermi particolarmente in mostra. Per cui spesso tendo a defilarmi.
Scherzando, con gli amici, mi definisco un giovane immaturo di mezza età.
Ho superato da un po’ la cinquantina ma per fortuna ancora non li sento per niente pesare.
Lavoro e vivo a Cagliari.
Ho una moglie molto paziente (mi sopporta) e due ragazzi, entrambi universitari.
Mi occupo di sicurezza informatica. E’ sicuramente un’attività molto interessante ma ruba molto tempo alle mie passioni che oramai si sono ridotte alla lettura e alla fotografia appunto.
Per quanto riguarda la lettura, ho cominciato a leggere con interesse ai primi anni delle superiori, grazie a un brano di Pirandello, tratto da “Uno nessuno centomila” che mi ha colpito così tanto da divorare in breve tempo tutte le opere dell’autore. Subito è divenuto il mio preferito.
Ora leggo un po’ di tutto. Ultimamente  sto leggendo tutti i libri di Joel Dicker. Trovo scriva molto bene.
La passione per la fotografia nasce da lontano, quando un cugino mi ha fatto provare la sua canon.
Sono subito rimasto stregato dal fatto che potessi decidere di fermare gli istanti e soprattutto sceglierli. Con i miei primi soldini, guadagnati da adolescente con i lavoretti estivi, mi sono preso la mia prima macchina, una ricoh reflex e da li ho cominciato. Nell’arco degli anni, causa impegni lavorativi,  ci sono stati dei momenti in cui ho rallentato parecchio, tuttavia non ho mai abbandonato la mia antica passione.
2- Tornando alla passione per la fotografia…come definiresti il tuo stile e il tuo punto di vista quando ti approcci a fare una foto?
Non credo di avere uno stile ben definito.
A parte i ritratti che trovo veramente complessi da eseguire, per i quali ancora non mi sento pronto e non so se mai lo sarò. I miei scatti variano toccando più o meno tutti i generi. Non fotografando per lavoro posso permettermi, intanto di uscire a far foto quando mi fa veramente piacere, quindi di scegliere i soggetti in base al mio stato d’animo e per quanto mi trasmettono al momento.
Per me scattare una foto è come catturare un’idea che arriva all’improvviso. Se non la blocchi all’istante, sfila via e non la ritrovi più.
Talvolta posso stare anche un’ora in attesa del momento propizio per lo scatto, che poi è il momento in cui si percepisce nell’aria quel verso di poesia che ci coinvolge e ci trascina. A essere sinceri, tuttavia, la poesia quasi mai entra nei miei scatti ma io ci provo sempre.

3- Come mai ogni tanto cambi mood e soggetti? esigenza espressiva o cosa
Come appena detto, non sono legato a un genere in particolare.
Trovo quindi del tutto naturale cambiare mood e soggetti in base a ciò che è lamia giornata. Se vogliamo possiamo pure chiamarla esigenza espressiva. Le mie foto, belle o brutte che siano sono l’espressione del mio animo.
Un po’ è come se fossero dei vestiti che ci mettiamo addosso per esprimere il nostro modo di essere, il nostro stato d’animo: oggi sono di malumore e viene naturale vestirmi di scuro; domani mi sveglio allegro e anziché fotografare il mare in tempesta, preferisco riprendere la macro di un fiore in tutti i suoi splendidi colori.
In conclusione ritengo  ogni foto  la perfetta sintesi di un racconto.

4- Ovviamente essendo su Instagram oltre ad essere seguito tu, a tua volta, segui altre persone…cosa ti colpisce nelle foto di chi decidi di seguire? c’è un fil rouge nella tua attenzione?
Naturalmente mi colpiscono le foto che sono nelle mie corde.
Tanto per rendere l’idea, ho cominciato a seguirti perché sono rimasto impressionato dai tuoi still life, così nitidi, dai colori brillanti e dalla luce dosata sapientemente come in un light painting.
Ciò che comunque, più di tutto attira la mia attenzione sono coloro che, indipendentemente dalle foto che possono essere belle o brutte, cercano di esprimere se stessi, i propri sentimenti provando a raccontare la loro storia o il loro mondo attraverso le proprie immagini.

5- Lasciaci con una frase che ci aiuti a ricordarti meglio
Una frase … beh mica semplice…  vediamo, prima ho parlato delle idee che scappano via, proverò a esprimere un concetto, a me molto caro, in una breve frase  :
“Le idee migliori passano sempre dai sogni, solo che quando ci si sveglia, il più delle volte, sono già volate via”

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